Cardo Mariano puro per disintossicare il fegato come e quando usarlo.

E' un integratore alimentare a base di Cardo Mariano, fonte naturale di Silimarina, utile a favorire la funzionalità digestiva, epatica e depurativa dell'organismo. I monoconcentrati racchiudono e conservano tutte le sostanze funzionali presenti nella pianta da cui si ricavano, rendendole disponibili in una forma dall'uso semplice e pratico.
I nostri prodotti non contengono coloranti, conservanti, aromi artificiali, OGM, glutine, lattosio, allergeni. Sono di origine vegetale e adatti a vegetariani. Sono prodotti in laboratori certificati; gli estratti sono naturali e titolati, la concentrazione del principio attivo è garantito da analisi.
Senza glutine, senza lattosio, vegan approved, vegetarian V-Caps.
Cardo Mariano:
Il principale componente del Cardo Mariano – la silimarina – è stato identificato e isolato. La silimarina (4-6% nei frutti maturi) è composta principalmente da tre flavonolignani, silibina (silibinina), silicristina e silidianina. Tra gli altri flavanolignani, ci sono la deidrosilibina, la 3-desossisilicristina, la desossi-silidianina (silimonina), la siliandrina, il silibinone, la siliermina e la neosiliermina. Altri costituenti sono l’apigenina ed il silibonolo; un olio fisso (16-18%), composto principalmente di acido oleico e linoleico, oltre che dagli acidi miristico, palmitico e stearico.
Le attività biologiche e gli impieghi clinici descritti per il Cardo mariano sono:
- Medicina popolare: il Cardo mariano è una pianta offcinale utilizzata per il trattamento dei disordini epatici, della milza e della cistifellea come epatiti e calcoli biliari fin dall’antichità. Il Cardo mariano veniva inoltre utilizzato come amaro tonico, come galattogogo, per il trattamento delle emorroidi e per i disturbi dispeptici, nell’amenorrea, nelle emorragie uterine, in caso di costipazione, nel diabete, nella febbre da fieno e per le vene varicose.
- Attività antiossidante: la silimarina e il suo componente principale silibina sono dei potenti antiossidanti che reagiscono con i radicali liberi trasformandoli in composti più stabili, meno reattivi e incapaci di danneggiare i tessuti. In un modello animale la produzione di radicali superossido e ossido nitrico viene inibita del 50% nelle cellule isolate di Kupffer dopo trattamento con silibina.
- Attività epatoprotettiva: numerosi modelli sperimentali hanno dimostrato l’attività epatoprotettrice della silimarina e della silibina contenute nei frutti del Cardo mariano sia in vitro, utilizzando epatociti isolati sottoposti a stimoli citotossici, che in vivo, nei topi e nei ratti provocando il danno epatico tramite agenti fisici o chimici tossici quali tetracloruro di carbonio, tioacetamide, etanolo, paracetamolo, falloidina e a-amanitina, queste ultime tossine del fungo Amanita phalloides. L’attività epatoprotettrice della silimarina del Cardo mariano può essere ricondotta alle seguenti proprietà: azione di inibizione della perossidazione lipidica come risultato dell’attività di scavenger dei radicali liberi e della capacità di aumentare il contenuto cellulare di glutatione; capacità di regolare la permeabilità della membrana cellulare e di aumentarne la stabilità in presenza di danno da xenobiotico; capacità di regolare l’espressione nucleare agendo come effettore steroideo e azione antifibrotica. In sintesi, quindi, l’attività epatoprotettiva del Cardo mariano è dovuta principalmente all’inibizione, da parte della silimarina, dei fattori responsabili del danno epatico, unita alla capacità di stimolare la sintesi proteica nel fegato. La silibina stimola nell’epatocita l’attività della RNA polimerasi (DNA-dipendente) e la trascrizione di RNA ribosomiale; sembra che essa agisca come effettore steroideo naturale e si leghi alla subunità regolatrice della RNA polimerasi (DNA-dipendente) a livello del sito di legame per gli estrogeni; aumentando la sintesi di RNA ribosomiale stimola pertanto la sintesi proteica. Attraverso questo meccanismo la silimarina favorisce la rigenerazione epatica promuovendo la sintesi di nuove proteine strutturali ed enzimi che possono sostituire gli elementi eventualmente danneggiati dalle epatotossine.
- Attività antiinfiammatoria: studi eseguiti con diversi modelli sperimentali di infiammazione (come ad esempio l’edema da carragenina o l’infiammazione cutanea indotta da xilene) documentano una significativa attività antiinfiammatoria per la silimarina. I flavonolignani del Cardo mariano esercitano numerosi effetti, incluso l’inibizione della migrazione dei neutrofili, la stabilizzazione dei mastociti, l’inibizione del rilascio di leucotriene B nelle cellule del Kupffer, l’inibizione della sintesi dei mediatori dell’infiammazione, quali prostaglandine (inibizione della COX-2), leucotrieni e interleuchine.
- Attività antifibrotica: tutte le condizioni di danno epatico cronico sono interessate dall’accumulo di tessuto cicatriziale nel fegato che progressivamente può modificarne l’architettura e la funzionalità. Questo processo, noto come fibrosi epatica, è un processo dinamico, di passaggio, tra il danno cronico a carico del fegato e la cirrosi. Le cellule stellate del fegato svolgono un ruolo cruciale nella fibrosi. In risposta a stimoli lesivi (ad esempio nella esposizione cronica all’etanolo o al carbonio tetracloruro) queste cellule proliferano e si trasformano in miofibroblasti, responsabili della deposizione di fibre di collagene nel fegato.
- Effetti antiaterogeni: il fegato svolge un ruolo importante nella regolazione del metabolismo delle lipoproteine plasmatiche e della sintesi endogena del colesterolo, pertanto un danno epatico si riflette spesso in condizioni di dislipoproteinemie, che possono condurre allo sviluppo di aterosclerosi, particolarmente quando siano associate a ipercolesterolemia. Sono stati inoltre dimostrati effetti della silimarina, e in misura minore anche della silibina, sul
metabolismo del colesterolo sia in test in vivo che in vitro.
- Altre attività: sono state studiate sia in vitro che in vivo le proprietà protettive della silimarina e in particolare della silibina nei confronti degli agenti cancerogeni utilizzando numerosi modelli sperimentali. La silimarina ha mostrato di inibire la proliferazione di cellule tumorali di varia origine (prostata, reni, fegato, pancreas, polmone, seno, vescica) ed è anche stato rilevato come la silimarina riduca la proliferazione di cellule tumorali indotte da radiazioni UVB. Oltre all’attività citoprotettiva, mediata dalle proprietà antiossidanti e scavenger dei radicali liberi, sono stati identificati altri meccanismi d’azione basati sull’interazione con specifici recettori. Questi ultimi sono stati studiati su base molecolare e tramite regolazione di diverse vie di comunicazione cellulare con la silibina; ad esempio, è stata descritta l’inibizione del fattore di transcrizione NF-kB, l'inibizione del segnale EGFR-MAPK/ERK1/2, l'attività sulle proteine Rb e E2F. É stato inoltre ipotizzato che la silimarina possa agire modulando l'attivazione di sostanze regolatrici del ciclo cellulare (cicline) e della proteina chinasi mitogeno-attivata. L’attività proapoptotica della silibina in cellule pre-e/o cancerogene insieme all’attività anti-angiogenica (riduce la secrezione di Vascular Endothelial Growth Factor nelle cellule di carcinomi prostatici, mammari e polmonari) sono altre interessanti proprietà evidenziate dai più recenti studi sui principi attivi del Cardo mariano che suggeriscono nuove applicazioni terapeutiche per i preparati a base di silimarina.
- Tollerabilità: il Cardo mariano risulta essere una droga caratterizzata da elevata tollerabilità. Non sono note in letteratura interazioni con farmaci o alimenti. Anche i dati di sicurezza estrapolati dagli studi clinici evidenziano come i preparati di Cardo mariano siano associati a rari e generalmente lievi effetti avversi, generalmente di tipo gastrointestinale. Dati su 4718 pazienti trattati con estratto secco di Cardo mariano frutti in 4 studi di sorveglianza post-marketing rilevano in effetti solo un basso livello di eventi avversi (0.8-2%), la maggior parte dei quali riferibili a lievi disturbi gastrointestinali. Alcuni autori raccomandano infine una certa cautela nel paziente iperteso a
causa del non trascurabile contenuto di tiramina della droga; tale avvertenza non viene peraltro confermata dalla recente monografia europea sulla droga.
Modo d'uso:
Per un'azione depurativa epatica efficace si consiglia di assumere 2 capsule prima del pranzo e 2 capsule prima della cena per circa 4 settimane, con un bichhiere abbondante d'acqua.
Ingredienti:
Cardo Mariano (Silybum Marianum (L.) Gearth.) frutto estratto secco tit. 80% in silimarina; involucro: capsula in gelatina vegetale (idrossi-propil-metilcellulosa); agenti di carica: cellulosa; agente antiagglomerante: sali di magnesio degli acidi grassi.
Tenori medi per dose massima giornaliera:
Cardo Mariano e.s. 984 mg, pari a silimarina 787,2 mg.
Modalità di conservazione:
Conservare in luogo fresco ed asciutto, al riparo dalla luce. La data di fine validità si riferisce al prodotto correttamente conservato, in confezione integra.
Avvertenze:
Non superare la dose giornaliera consigliata. Tenere fuori dalla portata dei bambini di età inferiore a 3 anni. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano.

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