Prostatite sintomi e cura Prostadin la soluzione

La prostata è un organo fibromuscolare e ghiandolare di cui solo gli uomini sono dotati, delle dimensioni di una castagna, che si trova al di sotto della vescica e circonda l’uretra.
La Prostata è composta da una zona periferica, una centrale, una di transizione, una porzione anteriore ed una sfinterica preprostatica, tutte poi contenute all’interno di una capsula fibrosa che la isola dagli altri organi adiacenti quali il retto, la vescica ed i muscoli del piano perineale.
La Prostata può essere la sede di malattie infiammatorie quali le Prostatiti, l’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), e tumori maligni quali l’Adenocarcinoma Prostatico. L’organo trovandosi situato sotto la vescica e intorno all’uretra può influire sul modo di urinare; pertanto ogni volta che insorgano disturbi o alterazioni nella minzione la prostata può potenzialmente esserne la causa.
 L’Ipertrofia Prostatica Benigna non è assolutamente da considerare una condizione che può precedere il tumore della prostata in quanto non degenera in una patologia neoplastica. Piuttosto le due patologie possono coesistere e trarre origine da zone della prostata completamente differenti tra di loro.
Per un uomo è sicuramente importante occuparsi e monitorare la propria prostata prima che essa inizi a causare disturbi. E’ inoltre da tener presente che una sintomatologia non molto importante può ugualmente essere un segnale di un cattivo stato del sistema urinario che può con il passar del tempo sempre più peggiorare la propria condizione.
Dopo i 50 anni è pertanto opportuna una visita urologica a scopo preventivo ogni 12 mesi poiché una adeguata prevenzione permette di scoprire eventuali patologie in uno stadio iniziale consentendo così di trattare le patologie della prostata in maniera sempre più efficace.
 La Prostata ha un’importante funzione nella produzione del liquido seminale (20-30% del totale dell’eiaculato) fornendo componenti fondamentali alla sopravvivenza ed alla qualità degli spermatozoi.
Pertanto alcune alterazioni della struttura e dello stato dell’organo possono influenzare la fertilità maschile.
La restante parte dello sperma è prodotto in maggioranza dalle vescicole seminali; questi due piccoli organi situati tra vescica e prostata hanno la funzione di immagazzinare il liquido seminale per poi espellerlo al momento dell’orgasmo.
Circa il 15-20% delle infertilità maschili sono da attribuire a stati infiammatori cronici della prostata e delle vescicole seminali. Tale condizione è da attribuire ad un’azione diretta dei batteri sullo sperma e sulle vie seminali. Inoltre le infiammazioni prostato-vescicolari determinano alterazioni delle caratteristiche fisico chimiche della parte liquida dell’eiaculato (variazioni della viscosità e della fluidificazione, del pH, presenza di globuli bianchi, modificazioni dei livelli di zinco, fruttosio ed acido citrico) determinando condizioni ambientali sfavorevoli per la normale funzionalità spermatica.
L’emospermia (presenza del sangue nel liquido seminale) può essere anch’essa un segno di patologia infiammatoria ma anche di patologia neoplastica pertanto non deve essere trascurato.
IPB/BPH
L’iperplasia prostatica benigna (IPB o BPH – benign prostatic hyperplasia), conosciuta anche come adenoma prostatico (BEP – benign enlargement of the prostate) o in maniera inesatta come “ipertrofia prostatica benigna”, è una condizione caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola prostatica.
L’aumento di volume in realtà non è dovuto a una ipertrofia, ma a una iperplasia della componente parenchimale e stromale della ghiandola. Anche se entrambe le condizioni comportano un aumento volumetrico globale, il termine ipertrofia indica l’aumento di volume delle singole cellule componenti un organo, che mantengono invariato il loro numero, mentre iperplasia indica l’aumento del numero delle cellule.
In questo caso l’aumento del numero delle cellule ha luogo nella zona centrale della prostata, che si trova a contatto con l’uretra prostatica, o nelle ghiandole periuretrali e nella zona di transizione. Inizia con lo sviluppo di noduli microscopici costituiti principalmente da elementi stromali e parenchimali, che col passare degli anni, aumentando in numero e dimensioni, comprimono e distorcono l’uretra prostatica producendo un’ostruzione che ostacola la fuoriuscita dell’urina.
Per prostatite si intende qualsiasi forma di infiammazione della ghiandola prostatica. Poiché le donne sono sprovviste di tale ghiandola si tratta di una sindrome che colpisce esclusivamente il sesso maschile, nonostante ciò le donne possiedono delle microscopiche ghiandole periuretrali, definite ghiandole di Skene, site nell’area prevaginale in prossimità dell’uretra, che sono considerate l’omologo della prostata e possono causare una simile sintomatologia.
La prostatite ha un’incidenza che va dal 7% al 12% a seconda del territorio e delle statistiche.
La prostatite è comunemente suddivisa in quattro differenti categorie.
Categoria I: prostatite acuta (batterica)
Categoria II: prostatite cronica batterica
Categoria III: prostatite cronica abatterica oppure sindrome dolorosa pelvica cronica.
Categoria IV: prostatite asintomatica
La categoria III può essere suddivisa in IIIa (infiammatoria) e IIIb (non-infiammatoria). Nonostante tale divisione queste sottocategorie hanno una utilità limitata nella pratica clinica.
LUTS
I LUTS, dall’inglese “Lower Urinary Tract Symptoms”, ossia sintomi a carico delle basse vie urinarie, sono una serie di manifestazioni sintomatologiche presenti negli uomini con iperplasia prostatica benigna. Il termine LUTS definisce quindi un complesso di sintomi e non una singola malattia dell’apparato urinario. Va sottolineato che tali sintomi non sono esclusivi dell’IPB, essendo infatti presenti anche in altre patologie di diversa natura.
Non esiste una forte correlazione tra dimensione della prostata e gravità o presenza dei sintomi: alcuni uomini con prostata leggermente ingrandita possono avere, infatti, sintomi gravi e, per contro, uomini che hanno una prostata molto allargata possono avere sintomi più lievi. Questo probabilmente perché la sintomatologia è riferibile a due fattori: uno di natura statica, determinato dalla massa della ghiandola, e uno di natura dinamica, dovuto al tono della muscolatura liscia della vescica, della prostata e della sua capsula.
In genere si distinguono due tipi di sintomi: i sintomi ostruttivi e i sintomi irritativi.
 n genere si distinguono due tipi di sintomi: i sintomi ostruttivi e i sintomi irritativi.
Sintomi ostruttivi.
Tra i sintomi urinari di tipo ostruttivo si ricordano la difficoltà a iniziare la minzione, l’intermittenza di emissione del flusso, la sensazione di incompleto svuotamento della vescica, il flusso urinario debole e la necessità di sforzarsi durante la minzione.
Sintomi irritativi.
Fra i sintomi irritativi ricordiamo la maggiore frequenza nell’urinare (pollachiuria), il bisogno di recarsi al bagno anche di notte (nicturia), l’urgenza (definita come il bisogno non posticipabile di svuotare la vescica) e la sensazione di bruciore durante la minzione.
Il medico potrà valutare la gravità di tali sintomi sottoponendo al paziente il questionario del punteggio sintomatologico prostatico internazionale (IPSS, International Prostate Symptom Score). In questo questionario il paziente dovrà indicare la frequenza con cui i sintomi ostruttivi e irritativi si sono presentati nell’ultimo mese.
Se non curata, l’IPB può essere una patologia progressiva. L’incompleto svuotamento della vescica può portare all’accumulo di batteri nel residuo vescicale aumentando i rischi di infezioni, anche gravi, a carico della prostata e dei reni (prostatiti e pielonefriti). Oltre a ciò, aumenta anche il rischio della formazione di calcoli nella vescica (litiasi vescicale) per la cristallizzazione di sali nel residuo vescicale.
Inoltre, la ritenzione urinaria (che può essere acuta o cronica) è un’altra manifestazione del peggioramento dell’IPB.
La ritenzione urinaria acuta è l’incapacità a vuotare completamente la vescica, mentre nella ritenzione urinaria cronica si ha un progressivo aumento del residuo che rimane dopo la minzione.
 Entrambe le forme di ostruzione possono esporre il rene a una condizione di stress che ne può compromettere la funzionalità, anche in maniera grave.
L’iperplasia prostatica benigna non è di per sé in grado di provocare problemi di erezione (disfunzioni erettili), ma è stato riscontrato che la presenza dei tipici sintomi della IPB possono influenzare negativamente la sfera sessuale dell’uomo.

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