Biancospino puro biodisponibile Farmajet news


E' un integratore alimentare che contribuisce a favorire il fisiologico rilassamento; favorisce inoltre la funzionalità dell'apparato cardiovascolare e la regolarità della pressione arteriosa.
I monoconcentrati racchiudono e conservano tutte le sostanze funzionali presenti nella pianta da cui si ricavano, rendendole disponibili in una forma dall'uso semplice e pratico.
I nostri prodotti non contengono coloranti, conservanti, aromi artificiali, OGM, glutine, lattosio, allergeni. Sono di origine vegetale e adatti a vegetariani. Sono prodotti in laboratori certificati; gli estratti sono naturali e titolati, la concentrazione del principio attivo è garantito da analisi.
Biancospino proprietà:
Le attività biologiche e gli impieghi clinici descritti per fitocomplesso del Biancospino sono:
Attività inotropa positiva e batmotropa negativa. Aumento dell’apporto ematico a coronarie e miocardio. Anche se tradizionalmente ritenuta una pianta ad azione blandamente sedativa, il Biancospino (Crataegus oxiacantha, Crataegus monogyna) agisce primariamente sull’apparato cardiovascolare con aumento della forza di contrazione del muscolo cardiaco e del flusso sanguigno coronarico. Per questo trova indicazione elettiva nella terapia dello scompenso cardiaco di media gravità, come cardiotonico di mantenimento. Gli estratti standardizzati di Biancospino vengono infatti ormai da tempo utilizzati in medicina nelle fasi iniziali dell’insufficienza cardiaca, nell’insuffcienza coronarica, nelle forme lievi di insufficienza miocardica, nel cuore senile che ancora non necessiti di un trattamento digitalico, contro il senso di compressione e di oppressione nella regione cardiaca e per lievi disturbi bradicardici del ritmo. Diverse sperimentazioni cliniche condotte con criteri rigorosi (doppio cieco, controllo con placebo, ecc.) hanno confermato l’efficacia terapeutica degli estratti standardizzati di Biancospino sulla funzionalità cardiocircolatoria e numerosi studi in vivo ed in vitro hanno dimostrato le molteplici azioni farmacologiche della droga: migliora la contrattilità miocardica determinando un effetto inotropo positivo, cronotropo negativo, dromotropo positivo (incremento della conduzione atrio-ventricoloare) ed un effetto batmotropo negativo (riduzione dell’eccitabilità cardiaca); determina inoltre il rilascio della muscolatura liscia vasale, in particolare a livello coronarico, con conseguente vasodilatazione e riduzione delle resistenze periferiche, aumenta la tolleranza all’ipossia migliorando così le performance cardiache; possiede infine attività antiaritmica, ipotensiva, ipolipidemica e antiossidante.
Per quanto riguarda il massimo lavoro cardiaco ottenibile, il Biancospino si è rivelato significativamente superiore al placebo (p<0,01), così come per quanto attiene alla riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca (p<0,01). I tipici sintomi dello scompenso quali dispnea, senso di affaticamento, parestesie e sensazione di cuore in gola miglioravano in modo significativo nei pazienti trattati con Biancospino rispetto a quelli che ricevevano il placebo. Gli eventi avversi sono stati poco frequenti e di lieve entità e comprendevano disturbi gastrointestinali, nausea e malessere generale.
Il Biancospino sembra da preferirsi in presenza di una insufficienza cardiaca con tachiaritmia o con tendenza alla tachiaritmia, p.e. in presenza di una contemporanea insufficienza coronarica. Inoltre il Biancospino protegge il miocardio nei confronti dell’ischemia, e questa attività rappresenta un ulteriore elemento qualificante nei confronti di altri farmaci inotropi positivi. Una frazione idrosolubile del fitocomplesso è risultata efficace in vitro alla concentrazione dello 0.05%, nel ridurre il danno miocardico provocato da una ischemia temporanea del cuore isolato di ratto. Per le condizioni nelle quali l’esperimento è stato condotto, l’effetto del Biancospino sembra dovuto ad una azione cardioprotettiva diretta, in assenza di un miglioramento del flusso coronarico, come sostenuto in passato da alcuni autori. Più recentemente, il Biancospino è risultato efficace nel proteggere il miocardio e preservare l’integrità della membrana cellulare in cardiomiociti di ratto sottoposti ad un periodo di ischemia.
- Attività antiipertensiva. Il Biancospino è noto ed utilizzato anche per la sua moderata azione antiipertensiva, confermata dalle monografie ufficiali sulla droga ed imputabile ad effetti di vasodilatazione coronarica e periferica mediata da un’azione sull’NO (verificata sull’aorta di ratto) e ad un blando effeetto di ACE inibizione. Secondo uno studio “l’estratto fluido di Biancospino determina una notevole diminuzione della pressione arteriosa. La sua azione si svolge essenzialmente sui vasi che vengono dilatati per azione diretta. La vasodilatazione si manifesta anche in animali a zone vasosensibii inattivate ed a vaghi tagliati. Durante l’ipotensione da Biancospino non viene alterato il giuoco normale dei riflessi regolatori della pressione del sangue partenti dal seno carotideo. Nella letteratura più recente, non sono state condotte molte sperimentazioni cliniche a conferma dell’attività ipotensiva del Biancospino. La somministrazione di estratto di Biancospino in soggetti con scompenso cardiaco ha migliorato la funzionalità cardiaca e, nei pazienti con valori pressori border line, ha ridotto la pressione sistolica e diastolica in maniera statisticamente significativa, rispettivamente da 160 a 150 mmHg e da 89 a 85 mmHg.
- Attività ansiolitica. È tradizionalmente nota l’azione del Biancospino sul sistema nervoso centrale su cui agisce come blando sedativo, eliminando così la componente emotiva di certe ipertensioni in individui a temperamento eretistico, nei quali riduce l’emotività, lo stato ipertensivo e migliora la qualità del sonno. La tradizione italiana, ad esempio, usa associare al Biancospino altre droghe sedative, come ad esempio Camomilla o Passiflora, per il trattamento di stati ansiosi e/o disturbi gastrointestinali. Anche se non è chiaro il meccanismo d’azione responsabile degli effetti sedativi a livello del sistema nervoso centrale, un ruolo in questo senso potrebbero averlo anche i flavonoidi, in quanto è noto che alcuni di loro, tra cui apigenina e crisina, potrebbero esplicare attività benzodiazepinica con effetti ansiolitici e moderatamente ipnogeni, dal momento che sarebbero in grado di legarsi ai recettori GABAergici sia centrali sia periferici. A tal proposito esistono anche riscontri sperimentali: in uno studio clinico controllato che ha valutato l’efficacia e la tollerabilità di un prodotto a base di estratto secco di Biancospino, estratto secco di Escolzia e magnesio in 264 pazienti con disturbi funzionali da ansia moderata/media (che ricevevano per os il prodotto o un placebo per 3 mesi), si è notato che nel gruppo verum il calo del punteggio della Hamilton anxiety scale era significativamente (p<0,005) maggiore rispetto a quello osservato nei soggetti del gruppo placebo. Anche una sperimentazione clinica multicentrica, controllata con placebo, ha dimostrato che il Biancospino – somministrato insieme a Valeriana, Passiflora, Ballota, Cola e Paullinia – risulta efficace in pazienti con disturbi comportamentali con note ansiose.
- Attività ipolipemizzante ed antiaterosclerotica. L’estratto alcolico di Biancospino previene l’aumento della lipidemia e della colesterolemia in ratti alimentati con una dieta iperlipidemica. L’effetto è maggiormente evidente sulle lipoproteine a bassa (LDL) e bassissima densità (VLDL), ed è accompagnato da una ridotta deposizione di lipidi nei tessuti. L’effetto – che trova conferma in altri studi sperimentali e sembra proprio anche di altri fitocomplessi della stessa famiglia – è largamente descritto nella medicina tradizionale cinese. L’attività ipocolesterolemizzante del Biancospino è specifica per le lipoproteine più aterogene (LDL e VLDL), e sembra mediato da una maggiore affinità dei recettori LDL presenti sulla membrana degli epatociti per le lipoproteine. Questa “upregulation” recettoriale porta ad un aumento della internalizzazione e del metabolismo delle LDL e, conseguentemente, ad una riduzione della ipercolesterolemia. Questa attività del Biancospino risulta di particolare importanza, quando si voglia trattare situazioni di moderato scompenso cardiaco nell’anziano (cuore senile) che soffra anche di una iperliproteinemia, e rappresenta un ulteriore vantaggio sulla gran parte dei farmaci inotropi positivi. Somministrato insieme ad altri fitocomplessi, infatti, il Biancospino è risultato attivo nel prevenire la formazione di placche aterosclerotiche in un modello sperimentale di aterosclerosi.
Modo d'uso:
Si consiglia di assumere da 2 a 4 capsule al giorno, la sera prima di coricarsi, con acqua.
Elementi caratterizzanti per dose giornaliera (4 capsule):
Ingredienti:
Biancospino (Crataegus oxycantha Medicus, Crataegus monogyna Jacq.) fiori e foglie estratto secco tit. allo 0,5% in vitexina; involucro: capsula in gelatina vegetale (idrossi-propil-metilcellulosa); agente di carica: cellulosa; agente antiagglomerante: sali di magnesio degli acidi grassi.
Avvertenze:
Non superare la dose giornaliera consigliata. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini sotto i tre anni di età.
Modalità di conservazione:
Conservare ben chiuso in luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce. La data di fine validità di riferisce al prodotto correttamente conservato in confezione integra.

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